Gucci – Storia ed evoluzione del logo.

Dalla sua fondazione nel 1921, Gucci si è evoluto da un piccolo negozio a Firenze a un simbolo globale della maestria artigianale italiana, della creatività visionaria e del design innovativo. La storia della Maison, che attraversa il XX e XXI secolo, ha lasciato un’impronta indelebile sulla moda e sulla cultura, rispecchiando e definendo i diversi decenni che ha attraversato.

In questo articolo scopriremo la storia del decennale e sempreverde logo Gucci e qualche accenno alla costruzione del brand di alta moda italiano più amato e ricercato nel mondo.

Non serve essere degli appassionati o esperti di moda per conoscere il brand Gucci e, soprattutto, per sapere quanto è importante la sua presenza nel settore dell’alta moda italiana. Il suo iconico logo, inoltre, sempre pronto a svettare sui suoi prodotti di gran lusso, è un simbolo ampiamente riconosciuto e ricercato.

Quando Guccio Gucci aprì il suo primo laboratorio nel 1922 per produrre valigie e selle di lusso, il logo Gucci era composto da una semplice scritta in corsivo, a imitazione della firma del fondatore.

Per un breve periodo, dal 1929 al 1933, alla firma iniziale venne aggiunta la “G” di Guccio.

Come possiamo vedere, in questo periodo il logo Gucci era ancora rappresentato da una scritta molto artigianale e amatoriale, per quanto comunque il gene dell’eleganza e della raffinatezza fosse già ben visibile.

Il fatto è, che ora nel logo fosse presente non solo la “G” di Gucci, ma anche la “G” di Guccio, quindi una doppia “G”, dovrebbe già darci un indizio sulla prossima evoluzione del logo, avvenuta grazie ad Aldo Gucci.

Ecco le due iconiche “G” intrecciate.

Nel 1933, con l’entrata di Aldo nell’azienda, nacque quella che poi fu la versione del logo Gucci per decenni, fino ad oggi.

Nel corso degli anni sia la scritta “Gucci”, che Aldo rielaborò partendo dalla firma del padre rendendola più leggibile, chiara, minimale ed elegante, sia le due “G” (da Guccio Gucci, ovviamente), subirono pochissime variazioni.

Il logo Gucci è uno dei pochissimi loghi che nel corso degli anni sono rimasti quasi totalmente invariati, resistendo al tempo e alle mode: se questo non è un sintomo di grande lungimiranza, occhio estetico, intelligenza e saggezza, non saprei quale altro può esserlo!

All’inizio, le due “G” intrecciate, il monogramma Gucci, venivano sempre collocate accanto alla scritta “Gucci” (che come vedremo fra un attimo nel corso degli anni è stata leggermente rivista nel suo font), ma con gli anni questo singolo emblema è arrivato a essere più preponderante rispetto alla scritta.

Non è difficile immaginare il perché: è originale, riconoscibile, elegante, moderno e impeccabile. Secondo Aldo Gucci, l’intreccio delle due “G” rappresentava non solo le iniziali del padre, ma ricordava anche la trama di un bracciale di lusso.

Quando Guccio Gucci morì negli anni ’50, Aldo Gucci rilevò l’attività e scelse di sostituire per un breve periodo il logo con l’immagine dello stemma di un cavaliere collocato all’interno di uno scudo, con due borse in mano: era un chiaro richiamo a una vecchia versione del logo Gucci degli anni ‘30, durata pochissimo tempo, in cui la scritta “Gucci” era associata all’immagine di un fattorino porta-valigie. Questa complessa e inusuale versione del logo Gucci non comprendeva solo il cavaliere e le valigie, ma anche una rosa e un timone.

Durante il periodo in cui Aldo iniziò ad utilizzare questo simbolo, l’azienda Gucci stava già ampiamente utilizzando il monogramma della doppia “G” come marchio registrato e stampato su borse, valigie e prodotti di pelletteria. Gli oggetti Gucci si stavano diffondendo alla velocità della luce, così come il logo che svettava sopra di loro: il design del cavaliere fu presto dimenticato.

Tornando alla scritta: da Tom Ford in poi la tradizionale e sofisticata scritta “Gucci” è eseguita in un elegante e liscio carattere Serif, che è molto vicino a caratteri come Goldenbook Bold e Mynaruse Flare Medium. A guardarlo, potrebbe benissimo sembrare un logo disegnato qualche giorno fà: è senza tempo, stabile, fiero, elegante e riflette appieno i principi fondamentale dell’azienda.

Nel 2019 sugli account social del brand fu mostrata più volte questa rivisitazione del logo Gucci, voluta forse da Alessandro Michele, il direttore creativo di allora.

Sabato De Sarno, dal 2023 direttore creativo della Maison, ha mantenuto la doppia G voluta dal suo predecessore incastonandola in un rombo nero, mentre la scritta GUCCI con la tipica “U” più spessa nella parte sinistra, ricompare prepotentemente tra le foto negli account social ad ogni post.

Curiosità: per mano di Alessandro Michele, nel 2020 sui social media di Gucci spuntò anche questa “nuova” versione del logo: una citazione chiara e affettuosa alla primissima versione del logo Gucci.

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