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Vestiaire sì o Vestiaire no? Un viaggio da acquirente a venditore professionista.
Forse sono stata una delle prime utilizzatrici (come acquirente) di Vestiaire Collective, avevo nei preferiti alcune Baguette (oramai ovviamente vendute) che costavano 200 euro, ora si trovano pubblicate a cifre folli.
Una volta era una certezza, il controllo qualità era uno dei migliori servizi esistenti sulla piazza, una garanzia. Le commissioni per gli acquirenti stavano a zero, i tempi e i servizi di consegna erano ottimi.
Qualcosa è cambiato da quando Kering e Tiger Global Management sono diventati grandi finanziatori di Vestiaire : un lento avvicinamento, a mio modesto parere, verso il disastro.
Gira voce che prendano i ragazzi appena usciti dalle scuole di moda e li inseriscano al controllo qualità, probabilmente una diceria, ma quando mi sono vista rifiutare una vendita in Polonia di una mia borsa in visone (pellicce/oggetti in pellame esotico non vengono spediti da Vestiaire extra UE per via della Convenzione di Washington/Cites – argomento spinoso che tratteremo più avanti) mi è venuto il leggerissimo sospetto che qualcosa non andasse bene. Sicuramente la conoscenza della geografia.
Inoltre non hanno un sistema superiore di riconoscimento dei falsi come per esempio Entrupy o altri sistemi ultra moderni a raggi X, tutto sta nell’esperienza o perizia del controllore che probabilmente non vedrebbe un prete nella neve.
E’ peggiorata anche l’assistenza clienti, spesso si parla con dei BOT o con la AI, non c’è più un rapporto diretto con la persona, sempre che rispondano.
Nella chat interna non si possono inviare foto aggiuntive, bisogna caricarle dentro all’annuncio a sperare che l’acquirente ritorni a vederle. Si viene bannati istantaneamente se si prova a scambiare qualche informazione personale o si usa qualche parola proibita. Sono terrorizzati che le persone concludano gli affari fuori dalla piattaforma, nonostante sia palese che se ci fossero meno spese tra commissioni ed altro, non ci sarebbe la necessità di concludere la vendita fuori da Vestiaire.
La domanda che vi starete facendo è sicuramente la seguente: “perché allora continua a vendere su Vestiaire?”
Me lo chiedo anche io e mi rispondo che mi serve come vetrina internazionale finché il sito e Instagram non saranno totalmente avviati e non avranno una visibilità che mi permetterà di abbandonare le grandi piattaforme (Vinted compreso, altra spina nel fianco).
Quando mi chiedono cosa penso di Vestiaire rispondo che comprerei su questa piattaforma solo da me stessa e da pochi altri colleghi che conosco personalmente. Non è un rigurgito di auto celebrazione, ma semplicemente una difesa da possibili truffe e lavori fatti male, da articoli falsi, da pacchi rubati o peggio arrivati vuoti.
Senza pensare che le commissioni per gli acquirenti sono passate nell’ultimo anno dallo 0% al 10% e poi al 13% (e fino al 30% a seconda della valuta dell’acquirente). Inoltre il venditore ha a sua volta le commissioni pertanto l’importo totale di un oggetto può arrivare a sfiorare il 50% in più rispetto al reale prezzo di vendita.
I tassi di cambio sono a favore di Vestiaire e non in linea con i tassi di cambio correnti, se si acquista extra UE i prodotti arrivano già sdoganati ovvero con dazio ed IVA calcolati con percentuali più alte rispetto ai dazi doganali in tariffa (gioco in casa, scusate) ma soprattutto vi fanno pagare gli oneri doganali sul valore “lordo” del bene in dogana senza scorporare l’importo delle loro commissioni (attenzione non sono commissioni vere, ma servizi resi da Vestiaire non nel paese di spedizione, a parte il controllo fisico che costava euro 15.00). Lo traduco: pagate un botto in più senza alcuna ragione doganale/fiscale.
Come si può quindi lavorare con Vestiaire?
È diventato impossibile. Aggiungo che come venditore professionista ho l’obbligo di attendere 14 giorni, ora diventati 21, dal ricevimento dell’oggetto da parte del compratore, 21 giorni che poi magicamente diventano 24/25 per vedere accreditato l’importo della transazione. In totale passa più di un mese dalla spedizione al pagamento. Trattengono gli importi per più tempo possibile per guadagnare sulla valuta. Considerato che Vestiaire vanta 10.000.000 di utenti, immaginate a larga scala il margine sulla valuta nel totale delle transazioni giornaliere.
Lo so che è una noia leggere di burocrazia, iva, diritti doganali, ma serve.
Eccome se serve.
Il succo di tutta sto bel discorsone (leggasi “dissing” nel linguaggio social/moderno)?
Comprate direttamente da me e dal mio bellissimo sito.
Ciaoooo 🐾